(ex?) zitella... ex precaria!

martedì 19 maggio 2015

Risposta alla mail di Renzi agli insegnanti

Gentile Matteo Renzi,
 rispondo, punto per punto, alla mail da lei inviata a tutti gli insegnanti italiani, tra cui la sottoscritta.

I.              Assumiamo oltre centomila precari
Non sono nuove assunzioni: sono insegnanti qualificati, abilitati, vincitori di concorso, che da anni (decenni?) lavorano nelle scuole venendo licenziati a giugno e assunti a settembre. Questo oltre a penalizzare gli studenti (che cambiano professori ogni anno), è illegale. Quindi non state facendo un regalo, state semplicemente mettendo fine a una situazione di illegalità, come sancito anche da diverse sentenze. Queste assunzioni non sono parte di una riforma, sono un obbligo legale.

II.            Bandiamo un concorso per altri 60 mila posti il prossimo anno. Messa la parola fine alle graduatorie a esaurimento si entra nella scuola per concorso. Ma i concorsi vanno fatti, non solo promessi. Altrimenti si riparte da capo.
 I concorsi non servono a niente se poi i vincitori non vengono assunti. Dovete ancora finire di assumere i vincitori del concorso del 2012. Inoltre dovete ancora finire di assumere gli insegnanti delle graduatorie a esaurimento, i quali non si trovano lì per diritto divino, ma perchè a loro volta hanno superato concorsi, esami di Stato, selezioni. 
Ha senso bandire un concorso quando ci sono graduatorie ancora valide?

 
III.           Mettiamo circa quattro miliardi sull'edilizia scolastica. Ancora non sono sufficienti a fare tutto, ma sono un bel passo in avanti
"Non sono sufficienti a fare tutto" vuol dire che anche l'anno prossimo potrò usare solo metà aula perchè il resto non è agibile (piastrelle che saltano, intonaco che cade)?



IV.          Diamo più soldi agli insegnanti. Possiamo discutere sui criteri con cui applicare il merito, ma questi soldi non possono essere dati in parti uguali a tutti.
I calcoli fatti dai sindacati mostrano che anche l'insegnante più meritevole riceverà aumenti di stipendio inferiori a quelli (già miseri) che riceve attualmente.
Si potrebbe discutere sui criteri, ma allora perchè sono già stati stabiliti nel testo della legge?


V.           Attuiamo l'autonomia. Dopo anni di ritardi completiamo il disegno dell'autonomia attribuendo libertà educativa e progettuale alle singole scuole e impedendo alle circolari ministeriali di governare in modo centralistico gli istituti. Si rafforzano responsabilità (e conseguenti valutazioni) del dirigente scolastico che non è certo uno sceriffo ma un primus inter pares dentro la comunità educativa.
Molte scuole nemmeno ce l'hanno il preside, visto che il dirigente ha la titolarità su due scuole. 
Inoltre, ammesso che il preside ci sia, siamo sicuri che abbia la preparazione adatta per fare il manager? In base a quale criterio avrebbe queste competenze?


VI.          Realizziamo la vera alternanza scuola-lavoro.
 Si fa già da anni negli indirizzi tecnici e professionali.


VII.         Educhiamo cittadini, non solo lavoratori. L’emergenza disoccupazione giovanile va combattuta. Ma compito della Buona Scuola non è solo formare lavoratori: è innanzitutto educare cittadini consapevoli. Per questo reintroduciamo spazio per la musica, la storia, l’arte, lo sport. E valorizziamo la formazione umanista e scientifica.
Ci stiamo provando già da anni. Ma concretamente, cosa vuol dire "reintrodurre spazio"? Aumentare le ore? Rifare i programmi? Scritto così non vuol dire niente. 

VIII.       Affidiamo a deleghe legislative settori chiave. Ci sono temi su cui da decenni si aspetta un provvedimento organico e che finalmente stanno nelle deleghe previste dal testo. In particolar modo un maggiore investimento sulla scuola 0-6 e gli asili nido, sulla semplificazione normativa, sul diritto allo studio, sulla formazione iniziale e l’accesso al ruolo degli insegnanti.
Una riforma della scuola serve, ma non si fa dall'oggi al domani. Si parte da un'analisi delle criticità e dei bisogni, si costituisce una commissione di studio, si avvia una sperimentazione, si fa una valutazione degli esiti e solo a quel punto si fa una riforma; ma per questo ci vogliono del tempo, degli esperti e una vera partecipazione. La "Buona scuola" invece è un testo arraffazzonato in fretta e furia da gente incompetente, per far vedere che il governo sta facendo qualcosa, possibilmente in tempo per le prossime elezioni regionali.


Sorvolo sui toni altamente autocelebrativi della sua mail.
La sua "riforma" non tocca minimamente i nodi critici della scuola, non risponde ai suoi bisogni reali e non produrrà alcun miglioramento. Anzi, crea i presupposti per una differenziazione tra scuole di serie A e scuole di serie B. Crea una situazione di precarietà a vita, visto che ogni tre anni si aprirà una specie di "calciomercato" in cui i presidi si potranno procacciare i migliori insegnanti, giudicati "migliori" sulla base di non si sa quale criterio. Insegnanti ultrasessantenni potranno essere messi a insegnare materie diverse dalla propria, madri di famiglia potranno essere spedite a centinaia di chilometri di distanza da casa. Le scuole non potranno fare programmi a lungo termine, visto che ogni tre anni il loro organico cambierà. Con buona pace per la progettualità e la continuità didattica.
In classe, se mi rendo conto che nessuno ha capito niente, rispiego la lezione usando parole e metodi diversi.
Lei continua a dire che le proteste derivano dal fatto che noi insegnanti, studenti, genitori non capiamo la sua geniale riforma. Ma se 200.000 persone hanno tutte capito male, non le viene il dubbio che forse non si è proprio spiegato bene bene?



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