(ex?) zitella... ex precaria!

mercoledì 14 gennaio 2015

Corsi di aggiornamento

Sfoglio distrattamente il mucchio di carte sul tavolone della sala insegnanti. Tra gli opuscoli dei corsi di aggiornamento, fa capolino un dépliant pubblicitario:
"Corso di ginnastica tantrica. Apriti anche tu al sesso cosmico.
Segue pratica".
Confesso di aver pensato che, tutto sommato, non sarebbe più insensato di tante altre proposte. Per lo meno, questo non sarebbe un corso di sola teoria.

L'attimo fuggente in classe

Ho fatto vedere ai miei alunni "L'attimo fuggente": meraviglioso. A loro è piaciuto moltissimo, e io ero in brodo di giuggiole perchè finalmente sembravano interessati a qualcosa di intelligente.
E poi arriva il momento in cui io provo a fare come nei film americani, in cui nelle ore di letteratura il professore chiede "Che cosa ne pensate di questo sonetto di Shakespeare?" e tutti gli studenti ovviamente l'hanno letto, lo hanno capito e alzano ordinatamente la mano per commentarlo.
Io nel mio piccolo chiedo ai miei alunni di dirmi, secondo loro, a che cosa serve la poesia.
Silenzio imbarazzante. Uno butta là una frase: "La poesia esprime i sentimenti".
"Sì", gli rispondo, "questo è quello che vi ho spiegato io, ed è quello che tu ti aspetti che io voglia sentirmi dire. Ma per te, questo significa qualcosa? Per te, questo è vero?".
E in quel precisissimo momento, giuro, si sente forte e chiara una voce dal computer della classe:
"SI', E' VERO, l'assicurazione auto è un costo ...".
Mi affanno a bloccare lo spot pubblicitario, ma ormai il momento profondo è, tanto per cambiare, andato miseramente in vacca.

martedì 13 gennaio 2015

Antichi rimedi

Mentre sono in classe mi viene un attacco di tosse. Provo a bere un po' d'acqua, poi tiro fuori dalla borsetta uno spray per la gola.
"Prof, anche lei usa uno spray all'acropoli?"

lunedì 12 gennaio 2015

Masterchef mi fa un baffo

Ho appena mangiato un dessert squisito.
Ingredienti:
- una banana in avanzato stato di maturazione
- le briciolette con zuccherini e mandorle rimaste sul fondo del sacchetto della focaccia che mi hanno regalato a Natale
- crema avanzata
- scagliette di cioccolato fondente ricavate da un cioccolatino
- una fame devastante, come ti prende quando torni da acquagym alle tre del pomeriggio e ovviamente per andare in piscina non hai pranzato.
L'unico rammarico: sarà dura rifarlo. La parte più impegnativa sarà procurarmi la focaccia e mangiarla per poter utilizzare le briciole sul fondo del sacchetto.

mercoledì 7 gennaio 2015

Cafoni in luogo pubblico: le sedie occupate

La pasticceria è strapiena, c'è gente in piedi che aspetta. Io e il mio bello riusciamo a conquistarci un tavolino e una sedia e ci pregustiamo una cioccolata calda. A questo punto ci manca solo una sedia.
Dopo aver fatto il giro del locale, devo constatare che l'unica sedia libera si trova proprio di fronte a me: una coppia di una certa età l'ha usata per parcheggiarci sopra due giacconi e una borsetta. Mi avvicino e chiedo gentilmente "Mi scusi, potrei predere questa sedia?".
Risposta del cafone: "E noi dove mettiamo la nostra roba? Non vede che è occupata? Abbia un attimo di pazienza!".
Allora, grandissimo pezzo di cornuto... siccome sono una signora mi sono pure scusata se ti avevo interrotto e ti ho segnalato che allora io sarei rimasta in piedi ad aspettare che tu ti bevessi con calma il caffè per consentire al tuo giaccone di starsene comodamente su una sedia tutta sua, anziché sullo schienale della tua sedia come tutti gli altri. Ma siccome questo blog mi serve anche per sfogarmi, lo scrivo qui:
LE SEDIE SONO PER LE PERSONE, NON PER LE COSE!!!
E questo vale in tutti i luoghi pubblici, bar, pasticcerie e treni inclusi.
Non sai dove mettere il giaccone? Io un suggerimento ce l'avrei, ma siccome sono una signora me lo tengo per me.

Per la cronaca, è intervenuta una cameriera che ha portato una sedia dal magazzino. Ho così potuto constatare che l' "attimo di pazienza" del signore, necessario perchè lui si bevesse un caffè, è durato il tempo che a me è servito per ingoiare una cioccolata calda, un bicchiere d'acqua, un trancio di torta e svariati pezzi di brioche. Mi ero così innervosita che dovevo togliermi quell'amaro in bocca...

sabato 3 gennaio 2015

Soddisfazioni vegetariane per non vegetariani

Per mangiare bene a base di verdure, non c'è bisogno di essere vegetariani.
Su facebook imperversano le campagne dei vvvegani, che grossomodo dividono il mondo in due categorie:
- i vegani, che si nutrono bene e di conseguenza sono immuni da qualsiasi malattia, dal raffreddore al cancro (e si salutano dicendo "buon vegangiorno" e si firmano con la v: "VTizio", VCaio")
- tutti gli altri, che per definizione sono crudeli carnivori che si nutrono esclusivamente di bistecche e cibo spazzatura.
A dire il vero, ho conosciuto anche una terza categoria: quella dei vegani/vegetariani equilibrati, che senza scatenare una guerra ti spiegano perchè un'alimentazione basata su cibi vegetali secondo loro sia meglio sul piano della salute, della morale, dell'ecologia. Quelli che non rinunciano ad avere una vita sociale, perchè se anche sulla focaccia c'è finito un microgrammo di mozzarella, non muore nessuno se per una volta lo mangi.
Nutro il massimo rispetto nei confronti di queste persone. Molto meno rispetto e stima per chi si lancia in crociate contro il kebab o il latte, senza nemmeno verificare se le notizie che divulgano siano vere o siano le solite bufale, già smascherate da decenni.
Personalmente non sono e non sarò mai vegetariana, ma quando cucino io è difficile che scelga la carne, per una serie di motivi: primo tra tutti, son stufa di mangiarla. Penso che andrebbe bene una-due volte a settimana, che per me grossomodo coincidono con l'ottimo arrosto del pranzo domenicale dalla suocera. Oppure con quella volta al mese che mi vien voglia di mangiare una bistecca, o più spesso un bel panino con affettati.
Ma per mangiare bene, non serve essere vegetariani. Anche un onnivoro può mangiare una gran varietà di frutta e verdura, non è mica proibito.
Oggi sto cucinando per il week-end: minestra di orzo e zucca, torta salata ai carciofi, radicchio al forno, biete.
Viva le zuppe!

venerdì 2 gennaio 2015

Per la serie: "Complimenti"

"Cara, potrei insegnarti a giocare a scacchi ma non so se ti piacerebbe, è un gioco di testa"


Commenti:
1. E' vero, le donne sono capaci di trovare un sottointeso sempre, se però glielo servi su un piatto d'argento poi non lamentarti
2. Quella della foto non sono io
3. Amore se stai leggendo sappi che ti adoro e che la prossima vota che giochiamo a scacchi ti straccio!

Quando scegli di tacere

Mi sono resa conto, come ha osservato una mia cara amica nonché affezionata lettrice de blog, di aver avuto nella vita un'immensa fortuna: frequentare persone intelligenti, dalla mentalità aperta, vivaci e spiritose.
Gli anni dell'università sono stati costellati di spendide cene in cui si rideva per una sciocchezza, ma quella sciocchezza sottointendeva l'uso di qualche neurone, una capacità di cogliere l'ironia e magari il riconoscimento di una citazione, il tutto senza nessuna pedanteria.
Poi sono arrivati gli anni del ballo sfrenato, anni in cui le serate erano fatte di molte danze con gente di cui al massimo sai il nome, ma che magari balla divinamente, o magari anche no, l'importante è ballare. Ho anche delle belle amicizie in questo ambiente: compagnie per una piacevole cena, una visita a un museo, ma anche amicizie vere, di quelle su cui sai di poter contare.
Però... è successo qualcosa. Mi sono resa conto che bisogna separare l'amicizia dalle opinioni. Per uno strano fenomeno, mi scopro a voler bene a persone che pensano che tutti i manifestanti di un qualsiasi sciopero siano terroristi e che al di fuori dell'Italia siano tutti zozzi e incapaci di mangiare. Gente che non ha mai messo il naso oltre il Po, ma che afferma con convinzione che tutti i meridionali sono scansafatiche e il problema dei rifiuti a Napoli è provocato dalla pigrizia delle donne che non volendo lavare i piatti usano quelli di plastica (se li sente la mia zia napoletana, gli lancia addosso l'intero servizio di piatti quotidiani in porcellana).
Eppure... ti accorgi che ai tuoi amici vuoi bene lo stesso, allora eviti certi discorsi e vivi serena. Idem per le tavolate familiari, con parenti tuoi o acquisiti.
Non puoi spiegare a qualcuno perchè l'acqua è umida; se non ci arriva da solo, tanto vale tacere. Ma nel frattempo aggiungo a questo blog una nuova etichetta, che andrà significativamente a collocarsi subito dopo "sfiga": SFOGHI!!!!!!!!!!!