(ex?) zitella... ex precaria!

domenica 29 maggio 2011

Beata gioventù

Ultimamente per una serie di motivi mi sento molto giovane e pure gnocca... sarà la primavera. Ma ci pensano i miei alunni ad affossarmi!
Ieri un mio studente ha detto una sciocchezza, a quel punto tutti i compagni hanno iniziato a ridere e io ho commentato: "Be', mi consola vedere che non sono l'unica che con questo caldo perde colpi".
Risposta di un altro alunno: "Prof, ma LUI è giovane!".
Lo uccido?

sabato 21 maggio 2011

Allucinazioni

Arrivati a maggio, mi sembra di vedere i miei studenti ovunque, per strada, in tram, al mercato, ... sempre di sfuggita, però, se guardo con più attenzione mi accorgo che non sono loro. Fin qui tutto normale, a quanto pare capita a molti insegnanti.
La settimana scorsa ne ho visto uno davanti a casa mia alle dieci di sera.
Qualche giorno fa è apparso lo stesso studente, sempre vicino a casa mia.
Stamattina stavo uscendo quando l'ho visto passare davanti al portone (a vetri) del condominio. Esco subito e lui è sparito. Poi mi giro e lo intravedo in fondo al cortile. Se non fosse un tipo tranquillo, inizierei pure ad avere paura.
Questo è troppo. Possibile che abiti nel mio stesso condominio senza che io me ne sia mai accorta?
Memorizzo il colore della maglietta e a scuola controllo: è lo stesso, è proprio lui.
A questo punto devo sapere, vado a parlargli: scopro che la sua famiglia ha comprato un garage nel mio condominio.
La mia salute mentale è a posto, per ora.

venerdì 20 maggio 2011

Torte salate

Ultimamente quando mi sento triste mi viene una voglia spasmodica di fare e mangiare torte salate
Stasera avevo a cena un'amica e per cucinare avevo a disposizione solo 20 minuti scarsi prima del suo arrivo, quindi ho preparato due torte salate al volo.
Una mia coinquilina è entrata, ha visto le torte salate e mi ha chiesto preoccupata "Oddio, cosa ti è successo?".
Non è stato semplice spiegarle che a volte posso anche cucinare non come sfogo, ma per il semplice piacere di farlo.

giovedì 19 maggio 2011

Indovinello

- Accidenti, ho davvero la schiena a pezzi
- Anche io, sono distrutto. Però adesso ci viene bene
- Eh sì, come niente siamo andati avanti per un'ora e mezza
- Però ci mancano ancora le figure nuove

Considerando che questa conversazione tra lui e lei si svolgeva per strada, indovinate:
a) di che cosa stavano parlando?
b) i ragazzini che conversavano a 2 metri di distanza, di che cosa hanno pensato che stessero parlando?

lunedì 16 maggio 2011

Non tutte le ciambelle riescono col buco

Ieri pranzo domenicale con mamma, papà, fratello, figli del fratello in età da asilo/inizio elementari.
Prima di pranzo la situazione si fa concitata: mamma superindaffarata, papà che si lamenta perchè "Ecco, è già l'una, quand'è che si mangia", bimbi che strepitano.
Io stendo i panni, metto su una lavatrice, rispondo al telefono, apparecchio e in contemporanea mi occupo della pasta: sono orribili conchiglie che si incollano tra loro, un po' come fanno le orecchiette secche dell'hard discount. Si formano dei grumi di 4-5 conchiglie una dentro l'altra, chiaramente questi conglomerati si rivelano refrattari a qualsiasi forma di cottura e rimangono perfettamente crudi mentre le conchiglie single scuociono.
A tavola, il bimbo di mio fratello non vuole mangiare e si lamenta "Non mangio la pasta, è dura", "Non è buona, è dura",  e avanti così.
Al quarto "è dura" io gli rispondo: "Sì tesoro, lo so, è poco cotta quindi è un po' dura, ma non c'è bisogno di dirlo quattro volte. La zia ha fatto del suo meglio ma ha sbagliato, ha cotto troppo poco la pasta. Mi dispiace tanto, però tu hai dei bei dentoni e scommetto che puoi mangiarla lo stesso. Se trovi dei mucchietti troppo duri lasciali da parte e mangia il resto. Non tutte le ciambelle riescono col buco, sai cosa significa?".
Io in famiglia passo per isterica, quando ho iniziato a parlare avevo effettivamente un tono scocciato, ma mi sono subito addolcita e penso di aver davvero spiegato al nipotino una cosa fondamentale. Non tutte le ciambelle riescono col buco: nella vita ti capiterà che qualcuno cucini per te, impara fin d'ora che se è buono lo devi esprimere con entusiasmo, e se non è buono cerca di dire lo stesso che è buono, per rispetto alla mamma/nonna/zia/morosa/moglie che ha cucinato.
Il bimbo ha capito, si è interessato alla storia delle ciambelle con e senza buco, ha concluso "però non è tanto dura la pasta, grazie nonna e grazie zia" e ha mangiato tutto.
Lui l'ha capita... com'è che ho conosciuto dei trentenni/quarantenni che invece non ci arrivano?

mercoledì 11 maggio 2011

Prof, ci racconta una storia?

E fu così che le "Metamorfosi" di Ovidio fecero il loro ingresso all'istituto agrario, tra una stalla e un compito sulle misure dei bovini.

Figure retoriche

Lezione di poesia: le figure retoriche.
Allora, io non dico di una "è vecchia", dico "non è tanto giovane": questa si chiama "litote", cioè dire il contrario preceduto da "non". Spesso si usa con una sfumatura ironica o autoironica.
Per esempio, se io dico "Non è che io abbia la vista di un'aquila", che cosa vuol dire?
- Che ti si 'na orba, prof
- Tasi mona!- chiosa la classe.

venerdì 6 maggio 2011

Shopping compulsivo

L'ultima volta che ho mandato a farsi benedire un uomo, dopo qualche giorno mi è preso un raptus, sono entrata in un hard discount e ho fatto 4 borse di spesa: salmone, porcini, cioccolata, biscotti, profitteroles, merendine, nutella, tagliatelle, gnocchi, pizze,coca cola.
In vista delle nozze del mio ex, il raptus shopping è stato duplice: abbigliamento e spasmodica voglia di torta salata.
Ho comprato una minigonna di jeans, poi sono tornata a casa e l'ho indossata con un bel paio di sandali nuovi. Con addosso questa mise, incurante delle temperature freschette e sfoggiando un'aria da femme fatale a ferragosto, sono andata al supermercato a comprare ingredienti per produrre almeno 2-3 torte salate.
Risultato: al banco frigo, un'anima pia mi ha detto "Signora, mi scusi se glielo faccio notare ma qui dietro ha il prezzo".
Così al PAM ora sanno che il mio posteriore costa euro 39 (io la gonna l'ho pagata 12, per fortuna c'era il prezzo non scontato)

Il matrimonio del mio ex

Avete presente quella scena di "Harry ti presento Sally" in cui Sally incontra il suo ex in compagnia della mogliettina? Succede mentre Sally sta cantando al Karaoke una stupidissima canzone.
Questo week-end, se il mio intuito non sbaglia, si sposa il mio ex.
Nessun rimpianto, per carità. Tra l'altro ci siamo lasciati per colpa mia, l'unica colpa sua è di non essere la persona che avrei voluto. Quando l'ho rivisto l'ho trovato selvaggio, incivile, "socialmente inetto", come dice mia madre. Ho trovato selvaggio lui e scema uguale la moglie (che per carità, probabilmente non lo è, ma un po' di acidità concedetemela).
Ma non so perchè, mi viene da augurargli dal profondo del cuore che uno tsunami colpisca l'unica regione del centro Italia non bagnata dal mare, scavalcando la costa.
Non avendo a disposizione un karaoke per cantare canzoni dementi, passerò la notte di sabato a ballare salsa e bachata, alla faccia sua. E vaffanbrodo, mi vesto pure da figarella una volta tanto.

mercoledì 4 maggio 2011

Regole di vita per uomini insicuri

Signori uomini che leggete questo blog (cioè nessuno, credo), vi elargisco una lezione di vita.
Vi piace una donna? Invitatela a uscire.
Ipotesi 1. Lei accetta: con buona probabilità lei contraccambia il vostro interesse, uscite e se son rose fioriranno.
Ipotesi 2. Lei declina l'invito perchè deve lavorare/studiare/andare dal dentista il giorno dopo: vuol dire che lei non è interessata.
Se un uomo che mi piace mi invita a uscire, io accetto anche se questo significherà la mattina dopo alzarsi alle 5 per correggere un pacco di compiti. Se un uomo che mi fa schifo mi invita a uscire, io non gli dico "Piuttosto che con te passo la serata con le nutrie": per gentilezza accampo una scusa ("Mi spiace tanto, devo fare un concorso tra 2 mesi, stasera devo proprio studiare sennò mi si scombina il programma"), ma è umana pietà, niente di più, chiaro?

E veniamo a una cosa da evitare assolutamente: l'eterna indecisione.
Evitate di fare allusioni a inviti ("una di queste sere dovremmo proprio andare a cena/al cinema/a teatro/a contare i tritoni alpini") se poi non siete capaci di invitarmi per davvero. Vi spiego, funziona così: voi dite "Sarebbe bello parlarne con calma davanti a una bella cena", io rispondo "Fantastico, mi piacerebbe", voi a quel punto proponete la data "Sei libera sabato prossimo?" e si esce. Se non siete capaci di concretizzare, fate a meno di alludere, almeno non mi faccio illusioni.
Poi ci sono quelli con cui si esce, ma "da amici". Bello mio, mi son fatta 1000 km per venire a Spotorno al convegno sul rospo ululone dal ventre giallo, dove casualmente saresti stato presente anche tu. E  ho deciso di fermarmi 2 giorni in più per visitare la ridente cittadina inclusi gli stagni limitrofi, sapendo che anche tu avresti fatto lo stesso. Secondo te è un caso? No? E allora ci arrivi da solo o devo farti un disegnino?
Ho capito, cerco carta e matita, meglio il disegnino.

Risparmi intelligenti

Stamattina a scuola ho dovuto stampare un verbale.
Prima di mettermi in fila per accedere all'unico computer della sala insegnanti (tempo medio d'attesa: 20 minuti), sono andata dalla bidella a chiedere un po' di carta. Mi ha risposto che loro non ne hanno più, d'ora in poi si stampa solo su carta riciclata, cioè già stampata su un lato. Bene, ma io dovevo stampare un verbale, un documento ufficiale, non potevo usare il retro delle verifiche di chimica. Fortunatamente da non si sa dove è sbucato un foglio bianco, per oggi è andata.
Un collega mi ha raccontato un aneddoto dal sapore kafkiano. Un giorno aveva bisogno di un paio di fogli, ha chiesto alle bidelle che l'hanno mandato in segreteria, da dove è stato mandato in didattica, dove gli hanno indirizzato all'ufficio-magazzino. Qui un'impiegata gli ha spiegato che dobbiamo assolutamente risparmiare carta, quindi d'ora in poi i fogli li distribuisce solo lei previa compilazione di un apposito modulo. Il modulo, chiaramente, è stampato su un foglio A4, non riciclato; insomma, per avere un foglio devo sprecarne un altro, mi pare davvero un gran risparmio. "Di quanti fogli ha bisogno?". "Lasci perdere, grazie", ha risposto lui.

domenica 1 maggio 2011

I Crociati all'Ipercoop

Lezione di storia, spiego che all'epoca delle crociate Gerusalemme non era solo la città santa, ma era anche una città vivace, un importante centro commerciale...
"Nooo, prof, esistevano già quella volta?".
Osservo l'espressione di sincero stupore sulla sua faccia: no, non era una battuta.
Parte la risata generale, il che mi consola.