(ex?) zitella... ex precaria!

giovedì 11 aprile 2013

Abiti da cerimonia

Mi aspettano un paio di matrimoni e non posso più riciclare il solito vestito usato per presenziare alle nozze di amiche e cugini negli ultimi cinque anni (o sei? o dieci? ...).
Alla ricerca della mise che mi farà sembrare una diva, ho sbirciato su un sito di abiti da cerimonia. Così (senza nessun secondo fine, lo giuro!) mi è caduto l'occhio sulla sezione dei vestiti da sposa. E mi sono chiesta: ma se tu, uomo, vedessi la tua promessa sposa conciata così, sinceramente, non scapperesti a gambe levate salendo sul primo autobus di passaggio?
E già che ci sono lancio un sondaggio. Attendo i commenti degli innumerevoli lettori e lettrici del blog: quale dei seguenti tre abiti sceglieresti per farti piantare sull'altare?
Modello A "La morte del cigno"
Modello B "Panna montata impazzita"
Modello C "Troione neoclassico dall'improbabile vitino da vespa"








mercoledì 10 aprile 2013

Sbagliato numero

Sono a casa da sola a correggere compiti in classe, squilla il telefono.
- Pronto?
Mi risponde una voce maschile, un po' da maniaco, sembra un uomo di una certa età:
- Dove ti trovo?
- Scusi, con chi sto parlando?
- Dove sei?
- Con chi sto parlando?
- Antonio
- Antonio chi?
- Ho trovato il tuo numero sul Messaggero. Dove ti trovo?
- No, guardi, non credo proprio
A quel punto il signor Antonio deve aver capito di aver sbagliato numero. Cambia improvvisamente tono di voce, è un amabile vecchietto dalle buone maniere.
- Mi scusi, non ho fatto lo XXY123456?
- No
Si scusa sinceramente e riattacca.
Cari signori anziani che vi siete decisi a dare una svolta alla vostra vita sessuale ricorrendo a una massaggiatrice professionista, vi consiglio vivamente di investire i vostri soldi in modo più utile: un paio di occhiali.

venerdì 5 aprile 2013

Visita medica per insegnante afona

Anche quest'anno sono rimasta muta: problema tipico degli insegnanti, si perde la voce.
L'anno scorso sono andata avanti settimane. Avevo per fortuna una bidella intelligente: quando telefonavo a scuola per avvisare che stavo male, lei sentiva un rantolo (nghhh) e rispondeva "Oh, buongiorno professoressa, di nuovo senza voce? Non si preoccupi, avviso io".
Bene, oggi di fronte all'evidente impossibilità di parlare, sono andata dal medico. Riporto il dialogo tra me e il luminare della scienza medica in questione.
Doc: - Lei può tornare al lavoro tra due giorni, ma deve parlare a voce bassa
Io (rantolando): - Ma faccio l'insegnante
- Appunto, si vede che in classe parla a voce alta. Parli più piano
- Ho classi di 25-30 alunni, se parlo piano non mi sentono
- Mmm... in effetti sono tantini. Dove insegna, alle elementari? I bimbi che età hanno?
- Tra i 14 e i 20, scuole superiori, tutti pluriripetenti
- E cosa insegna?
- Italiano
- Ah, ecco perchè parla, se insegnasse matematica potrebbe scrivere un'equazione alla lavagna e sarebbe a posto.
E su questo ho deciso che non valeva la pena sprecare fiato. Dottore, insegno in scuole dove l'ora di italiano è considerata appena poco più impegnativa della ricreazione, e anche la matematica non se la passa meglio. Se non sono in forma perfetta i miei cari alunni distruggono la classe, che peraltro è già di suo in condizioni alquanto precarie (ci è saltato il pavimento, le finestre stanno su grazie a dei pezzettini di carta inseriti per tappare i buchi tra vetro e cornice). Quindi se lei ritiene mi dia pure solo due giorni di malattia, io tornerò a scuola e nel giro di due ore sarò di nuovo afona.
Deve aver capito: cinque giorni di riposo.