(ex?) zitella... ex precaria!

venerdì 25 febbraio 2011

Se tutti fossero gentili

Mezz'ora fa mi è successa una cosa surreale.
Stavo rientrando a casa in macchina, vedo un posto libero (l'unico) e mi ci butto a pesce.
Immediatamente noto un furgoncino accostato sul lato opposto della strada, il conducente abbassa il finestrino e mi dice: "Signorina, stavo parcheggiando". Senza bestemmie, senza insulti, senza gestacci.
Io rispondo "Scusi, mi tolgo subito" e riaccendo il motore. Nel frattempo, una macchina che era giunta alle mie spalle si ferma per farmi uscire. Chiaramente non riesco a ingranare la retromarcia, non capisco subito che l'altra auto mi sta facendo uscire quindi perdo tempo, e nessuno strombazza, nessuno mi fa gesti.
Uscendo mi ritrovo accanto al furgoncino e visto che entrambi abbiamo ancora i finestrini abbassati, rallento due secondi e gli dico "Mi scusi"; lui sorride e mi saluta con la mano.
Non ho sognato, davvero è andata così. Come sarebbe più bello il mondo se tutti fossero più gentili.

PS: Per la cronaca, poi ho fatto il giro dell'isolato e mezzo minuto più tardi ho parcheggiato in un posto che si era liberato nel frattempo.

domenica 20 febbraio 2011

Dell'utilità sociale di Facebook

Immaginate di incontrare un uomo carino (vedi post del 13/2 per la definizione di "carino"), interessante, simpatico, gentile, dell'età giusta e single. Roba da non crederci.
Poi arriva il momento in cui ti chiede l'amicizia su facebook, tu la concedi e immediatamente vai a curiosare nel suo profilo per scoprire di tutto di più sulla sua vita. Entri nella sua bacheca e scopri una serie di messaggini del tipo: "Per ki vuole qualcuno ke gli fà tante cocole".
Scritti da una quindicenne ci potrebbero anche stare. Ma porca miseria, hai 40 anni suonati...
E sorvoliamo sulle sgrammaticature.
Ecco, diciamo che facebook ti permette di scoprire in pochi click orientamento politico, stato civile, quoziente intellettivo e età mentale: normalmente avresti dovuto fare lo sforzo di creare un'occasione di conversazione. A questo punto ne faccio anche a meno, grazie.

martedì 15 febbraio 2011

Soldi buttati

Sapete qual è il principale problema delle scuole italiane, quello che più ci angoscia tutti, docenti, studenti, genitori?
Forse il tetto crollato dell'aula di informatica? La mancanza di sapone e carta igienica? La palestra inagibile? La carenza di carta (l'unica stampante a disposizione dei docenti è fornita di ben 3 fogli alla volta, non uno di più)? La biblioteca scolastica (peccato che quella di Alessandria d'Egitto sia andata a fuoco, altrimenti avremmo potuto chiedere loro di cederci qualche libro, sarebbero stati più nuovi dei nostri)?
Nooo. Il vero problema, quello per cui vale la pena spendere soldi subito, è la PRIVACY.
E così da oggi ogni singolo studente e docente della mia scuola è fornito di un libriccino in carta patinata a colori, dal titolo "La privacy sui banchi di scuola".
Ora grazie all'illuminante libello so che la scuola è autorizzata a raccogliere e gestire i dati degli studenti (ma va, io pensavo che le iscrizioni fossero anonime), che l'uso del cellulare e della videocamera sono proibiti dai regolamenti di istituto, che posso dare temi in cui chiedo di raccontare vicende personali senza rischiare la galera.
Ma dico, c'è mai stato un solo studente, genitore, docente o bidello che si sia lamentato della mancanza di privacy a scuola? Valeva la pena spendere soldi per un problema che nessuno sente? Perchè non chiedono a noi di che cosa avremmo bisogno?
In sala insegnanti volano commenti del tipo "Mi se sbaruffo con mia moglie possono anche intercettarmi". Ecco, appunto.

domenica 13 febbraio 2011

Lui è carino? No, fuma

Ultimamente, da brava zitella, mi ritrovo abbastanza spesso a parlare di uomini con le amiche.
Qualche giorno fa raccontavo a un'amica di aver scambiato due chiacchere con un ragazzo, lei mi ha chiesto "Com'è, è carino?" e io le ho risposto "Insomma... fuma".
Un paio di giorni dopo, con un gruppo di colleghe commentavamo lo scarso campionario maschile presente nel nostro ridente luogo di lavoro. "Pinco è proprio carino, uno di quelli che ti cedono il passo per entrare in ascensore", "Pallino è un cesso, vuole sempre avere ragione lui".
Insomma, 3 volte su 3 il fatto di essere "carino" non aveva niente a che fare con l'aspetto fisico.
Dicono che le donne, quando considerano un uomo, lo considerano nell'insieme; viceversa gli uomini si fermano al dettaglio dell'aspetto esteriore, che tradotto vuol dire "faccia, tette, culo" non necessariamente in quest'ordine.
In genere non amo queste generalizzazioni su uomini e donne, anche perchè non corrispondo quasi mai a quelle che dovrebbero essere le caratteristiche femminili universali. Tuttavia mi torna in mente un mio ex-amico che secoli fa sosteneva di essere stato subito molto colpito dalla mia intelligenza, ma tempo dopo si lasciò sfuggire che la prima cosa che aveva notato di me era il lato B. Ecco, appunto.

mercoledì 9 febbraio 2011

I segati

Tema: italiano e dialetto.
Svolgimento: "Secondo me i dialetti sono importanti, ma non devono essere isegati a scuola".
Il dubbio è lecito: tra la "i" e la "s" intendeva inserire una "n" oppure uno spazio?
I dialetti non devono essere segati. Forse i dialetti no, ma gli studenti che non sanno dire tre parole consecutive in italiano sì.