(ex?) zitella... ex precaria!

giovedì 22 dicembre 2011

Per fortuna ho un fratello

Ho scoperto un libriccino fantastico: "Ti amo. 100 risposte bastarde". 
100 donne innamorate dicono "Ti amo" ad altrettanti uomini, ricevendo una serie di risposte allucinanti: "Anche io mi amo", "Pazienza", "Come biasimarti"... e così via.
Mi sono resa conto che diverse di queste frasi me le sono realmente sentita dire, più o meno esplicitamente, nel corso degli ultimi anni: "Come la mia mamma?", "Aiuto!", "Anche io ti amo. Anzi, no, ho cambiato idea".
Nel libro manca però la frase topica: "Io invece amo la tua amica". Con corollario: ma con te c'è tanto una bella amicizia. La più simile che ho trovato è quella che riporto qui di seguito, e che mi ha fatto considerare con sollievo il fatto che non ho sorelle.


lunedì 19 dicembre 2011

Il piccolo mondo dei salseri

Da quando ballo latino americano, mi si è aperto un mondo.
I miei coinquilini non mi vedono più, tra corsi e serate: se una sera sono a casa in pigiama e pantofole, pensano che io stia male. 
Il mio armadio, tradizionalmente pieno di maglioni e magliette di cotone, si è riempito di vestitini corti e sbracciati.
Ho ripreso l'uso di lenti a contatto e piastra per capelli, nonchè di un vertiginoso tacco 5.
Ho comprato pure su internet un pacchetto per la depilazione permanente, giusto per evitare che quando sollevo le braccia nelle "vueltas", sotto le ascelle spicchi il rossore da irritazione post-rasoio-selvaggio.
Oggi avevo appuntamento dall'estetista. Le spiego che ho comprato il pacchetto luce-pulsata perchè ballo.
Anche lei. Non solo, ieri siamo state nello stesso locale, domani andremo nello stesso locale, sabato per poco non siamo state nello stesso locale ("e la tua serata com'era?").
Sono entrata dicendole "Buongiorno" e sono uscita dicendole "Ciao, ci vediamo domani al clublatinotaldeitali."
Piccolo il mondo dei salseri.

Ma perchè capita sempre a me?

Mi hanno insegnato che quando un uomo ti invita a uscire, verosimilmente ha un secondo fine.
Ho sempre pensato che quando un uomo è pieno di attenzioni, di carinerie, di gentilezze nei tuoi confronti, vuol dire che gli piaci.
Quando poi la cosa diventa così lampante che gli amici ti prendono in giro chiedendoti che cosa state aspettando, allora posso iniziare a crederci anche io.
Ecco, qualcuno mi spiega perchè a quel punto scopro sistematicamente che lui nel frattempo si limona un'altra, però mi considera una vera amica?
Evvai, un amico in più, un altro scapolo decente in meno.

domenica 18 dicembre 2011

Chi mi invita a ballare

Mi sto specializzando nel target panzoneultrasessantenne: sono gli unici che mi invitano a ballare, a parte naturalmente i miei compagni di corso della scuola di ballo.
Ultimamente ho una certa frequentazione con un signore ribattezzato "Naftalina", non a caso. Mi chiedo solo se sotto canfora ci metta solo il maglione (sempre lo stesso, peraltro), o se alla sera per conservarsi meglio si infili tutto intero dentro all'armadio.
Poi ho ballato molto anche con un signore gentilissimo, che mi ha parlato della moglie e che quando il dj ha annunciato il "momento romantico" ha commentato "Ma a pianta questo de dir monade?". Tocco di classe.
Dulcis in fundo, un signore mi ha chiesto "Andiamo vicino a mia cognata?". Eh?! L'ho guardato perplessa, gli ho chiesto di ripetere, poi l'ho seguito attraverso la pista: la cognata stava ballando, voleva invitarmi per una salsa. Decisamente, l'invito a ballare più originale che abbia mai ricevuto.

Uomini, siete avvisati

Il prossimo ragazzo carino, gentile, interessante che mi dice "Con te mi trovo proprio bene perchè mi sembra di stare con uomo", nel senso che con me si può parlare di tutto liberamente, che non mi faccio paturnie per la linea, che non mi scandalizzo se commentano il culo della vicina... ecco, il prossimo uomo che mi dice questa frase, giuro che lo prendo a pugni.

Prof, posso andare in bagno?

Mi sono arrabbiata perchè i miei alunni devono andare in bagno in continuazione. Casualmente sono sempre gli stessi a chiedermi di uscire, e casualmente sono quelli che di solito rompono di più durante le lezioni.
Adesso basta, mi segno nome, cognome, ora di uscita e ora di entrata di tutti quelli che richiedono di andare ai servizi.
La cosa ha avuto risvolti imprevisti...
Se prima le uscite duravano almeno 5 minuti, ora la durata massima non supera i 120 secondi. Mi chiedo se vadano veramente in bagno o se facciano semplicemente a gara a chi ci impiega di meno. Ansia da prestazione anche su questo?
La migliore mi è successa quando un mio alunno mi ha detto: "Prof, posso andare in bagno? Ma la avverto, non sarà una cosa liquida".
E come tutte le mie grandi idee e educative, anche questa è finita in vacca. 

martedì 13 dicembre 2011

Logopedia

Oggi prima visita dalla logopedista. Si comincia con un colloquio: quanti anni ho, se sono sposata, se vivo con la mia famiglia.
Rispondo di no, diciamo che vivo sola. Vedo che la zelante dottoressa ha scritto "Dice che vive da sola". Sottointeso: "Ma racconta balle?". Grazie per la fiducia.
Stato civile: single? Sono tentata di rispondere "zitella" spiegando la raffinata differenza tra i due termini, ma decido di soprassedere.
Poi mi fa compilare una serie di schede e mi fa un'altra serie di domande: che cosa provo quando perdo la voce? i miei problemi con la voce sono un problema sul lavoro? Nooooo, guarda, faccio l'insegnante ma mi va da Dio quando sono afona, non mi condiziona per niente.
Dulcis in fundo, mi dà un foglio bianco e mi dice di disegnare la mia voce. Eeeeh? No, io l'unica cosa che so disegnare è un'ape, ho imparato alle medie copiando da mio fratello.
Alla fine afferro un pennarello a caso e traccio una specie di grafico: all'inizio è alto (avevo la voce), poi c'è un crollo (ho perso la voce), poi si riprende ma un po' più in basso di prima.
A casa ci ripenso e in compagnia dei miei coinquilini disegno la mia voce: una banconota da 200 euro che vola via con due alette da ape (le uniche che so disegnare). La mia coinquilina aggiunge il disegno di una battona con la mano tesa, a sottolineare il concetto che forse sto buttando i soldi a puttane.

Sintomi

Quando uno continua a aprire facebook ogni 5 minuti per vedere se per caso una certa persona si è connessa, questo può essere considerato come un sintomo del fatto che a dispetto di qualsiasi cosa si voglia credere, in realtà per quella persona si prova qualcosa?

Plagi

E anche per quest'anno, ho messo il mio 2 a un paio di studentesse che hanno integralmente copiato il tema da internet. Con una variante: le furbone hanno copiato lo stesso tema, con il risultato di consegnare due compiti identici, parola per parola. Geniale.
La cosa più inquietante è che hanno copiato da un sito di temi svolti pensati per la quarta elementare, mentre io insegno in una seconda superiore. E prima di accorgermi che era copiato, avevo pure messo un bel voto...

venerdì 2 dicembre 2011

Senza parole

Sono rimasta afona. Proprio muta muta, problema tipico dei prof, dei cantanti e di chi parla troppo.
La cosa è andata avanti per oltre due settimane, e siamo alla terza. Sto a casa, guarisco, poi torno a scuola e nel giro di 2-3 ore son di nuovo muta.
Per non stare un mese a casa da scuola, mi sono organizzata: compiti in classe a oltranza, film, lavori di gruppo, qualsiasi attività insomma che non richieda da parte mia l'uso della parola.
Un giorno ho toccato il fondo, sono andata a scuola completamente muta e con divieto assoluto di parlare perchè se sforzi, anche parlando sottovoce, non guarisci. Quei tesorini dei miei alunni si sono divertiti da impazzire vedendomi gesticolare muta come un pesce: "Prof, troppo forte! Possiamo farle il video?". E' bastato uno sguardo minaccioso a far capire la mia opinione in merito.
Vista la situazione, ho prenotato una visita da un superspecialista in un centro superspecilizzato in questo tipo di problemi. Naturalmente, quello è stato l'unico giorno delle ultime 3 settimane in cui la mia voce era quasi perfetta (il giorno dopo ho ricominciato a rantolare come una cornacchia sfiatata). Il medico, delicato e affabile come Hitler, mi ha cacciato in bocca una bacchettona per fare la laringoscopia. Naturalmente non è che uno se ne stia lì tranquillo a farsi buttare un bastone giù per la gola, viene spontaneo irrigidirsi e il dottore è riuscito a fare quello che doveva solo al terzo tentativo. Nel frattempo, per mettermi a mio agio, mi urlava "Ma insomma, vuole rilassarsi?! Guardi che se non si rilassa io non le faccio l'esame! Ma se non collabora cosa ci è venuta a fare!". Certo, quando vuoi che un paziente si rilassi direi che urlargli dietro è decisamente la soluzione ottimale.
Conclusione della visita, chiedo se posso tornare a scuola: "Certo, non ha niente, torni a scuola basta che non sforzi la voce". Che sarebbe come dire a un nuotatore: "Faccia pure tutte le vasche che vuole, ma stia attento a non bagnarsi".