(ex?) zitella... ex precaria!

giovedì 16 aprile 2015

Beata te che hai tempo...

Beata te che hai tempo di leggere.
Beata te che hai tempo di fare sport.
Beata te che hai tempo di controllare se le notizie su facebook sono bufale.

Segnalo che la giornata dura 24 ore per tutti. Quello che puoi fare è decidere come utilizzarle.
Per non rovinarmi il fegato, ho preso una solenne decisione. D'ora in poi ignorerò selvaggiamente i "beata te che hai il tempo di" pronunciati da chiunque faccia una delle seguenti cose:
- stirare calzini e mutande
- condividere minchiate su facebook
- guardare le fiction rai.

Mi insegna una cara amica, nonché lettrice fedele (ciao!) che si può essere madre, lavorare, coltivare le proprie passioni in casa e fuori casa, e trovare anche il tempo per invitare a cena gli amici.
Se però anziché fare queste cose tu preferisci rimbecillirti davanti alla tv guardando "La donna velata" mentre stiri le mutande, è una tua libera scelta.


martedì 14 aprile 2015

Formazione neoassunti: il foglio firme

Ieri primo incontro di formazione per i docenti neoassunti in anno di prova.
Che poi, che senso abbia fare un anno di prova a gente che come minimo insegna da 10 anni non si capisce bene, ma si sa, dobbiamo imparare a essere "professionisti riflessivi", al passo coi tempi, capaci di creare un clima di apprendimento friendly e fare tanto cooperative learning, peer to peer, brainstorming, scaffholding.

Siamo convocati a piccoli gruppi: circa 450 alla volta. Praticamente l'appuntamento è in una sala grande quanto uno stadio.
Alle ore 16 entra il formatore, saluta e ci chiede di uscire per firmare il foglio firme. Una marea umana si alza e si accalca verso il banchetto all'uscita. Passa mezz'ora e la fila ancora non accenna a diminuire.
Allora il formatore ha un'idea innovativa: rientrate tutti, faremo girare il foglio durante la lezione.
Il corso dura 3 ore, durante le quali il foglio firme è avvistato sporadicamente a sinistra, poi a destra, poi davanti, poi salta indietro. Il formatore parla ma qualcuno inizia a lamentarsi: e se il foglio firme non arriva in tempo? Il formatore inizia a strillare: ma insomma, cercate di sbrigarvi, non tenetevi il foglio mezz'ora.
Peccato che il geniale formatore abbia trascurato un semplice calcolo: sul foglio firme, dopo aver trovato la pagina giusta bisogna non solo firmare, ma anche scrivere la propria mail e il numero di telefono. Ottimisticamente, uno molto svelto impiegherà almeno un minuto.
1 minuto per 450 persone sono sette ore e mezza.

Ormai si sono fatte le 19. Quelli che insegnano al serale sono andati via urlando e consegnando al formatore delle autocertificazioni per attestare la propria presenza. La gente strilla, il formatore strilla.

Poi finalmente un barlume di buonsenso: il foglio firme, che poi in realtà è un plico di 20 pagine, viene smembrato e i fogli vengono allineati in ordine alfabetico sul bordo del palco. Le persone si dividono in file a seconda della propria lettera iniziale del cognome. Tempo 10 minuti e l'operazione si conclude.

Mi avvio all'uscita, pensando che se vengo qui a imparare come deve comportarsi un insegnante, sono in una botte di ferro.
Mi consola solo una cosa: sono a piedi, quindi mi evito il maxi-ingorgo di 400 auto per uscire dal parcheggio. Credo che qualcuno, a 24 ore di distanza, sia ancora lì. O forse, quel qualcuno è rimasto lì per tenersi il posto ed essere il primo della fila per il prossimo foglio firme.

Maleducazione e bisogni primari

Negli ultimi anni ho sempre più sviluppato una convinzione: la prima causa di maleducazione tra gli adolescenti è la convinzione di poter fare sempre ovunque qualsiasi cosa.

Sono a una conferenza suoll'Olocausto in aula magna e mi viene fame? No problem, estraggo un pacchetto di patatine e mi metto a sgranocchiare.
In mezzo alla lezione ho voglia di qualcosa di buono? Chiedo di andare in bagno e rientro con il bicchierino della cioccolata calda in mano. Già che ci sono, rientrando lancio anche gli spiccioli al mio compagno che se la andrà a prendere dopo di me.
E se ho voglia di una sigaretta? Semplice, chiedo di andare in segreteria e rientro in classe che puzzo come una ciminiera.
Devo allacciarmi la scarpa? Facile, metto un piede sul banco in mezzo alla lezione, così non devo chinarmi. Magari lo appoggio pure sul libro, che fa spessore. 


Oggi era previsto un incontro con la psicologa. Per evitare interruzioni, la ricreazione si anticipa: 20 minuti di pausa per essere "mangiati, bevuti e pisciati" e resistere 2 ore senza uscire dall'aula. Avviso:vi porto al bar, chi deve andare in bagno ci vada, chi vuole prendere qualcosa alle macchinette lo faccia, ora o mai più. Passano i 20 minuti, torniamo in aula e li consegno alla psicologa.
Dopo due minuti, vedo quattro dei miei alunni davanti alle macchinette del caffè. Alle mie lamentele rispondono "Prof, ma io DEVO prendere il caffè". E non potevi prenderlo prima al bar, che ti ci ho portato apposta? "Ma  prof, io VOGLIO la cioccolata alla macchinetta". Ma porca miseria, perchè non l'hai presa prima, quando ti ho dato il tempo per farlo? E intanto, una psicologa è pagata (a orario) per stare in classe ad aspettare questi quattro ebeti che DEVONO prendersi il caffè.

Una settimana fa siamo andati a teatro. Quattro classi, totale oltre 100 ragazzini in fila camminano per raggiungere a piedi la sala. "Prof, possiamo fermarci che DEVO prendere le sigarette?". Certo, e 100 persone devono fermarsi al sole ad aspettare i comodi tuoi?

Buoni propositi per il prossimo anno: essere inflessibile. Si mangia solo a ricreazione. Si va in bagno solo a ricreazione. Ci si alza solo durante le pause.

Ma poi so già che i buoni propositi andranno in vacca. Perchè quando un tuo alunno ti chiede di andare in bagno, e tu gli rispondi che no, non ci può andare perchè la ricreazione è finita da 10 minuti, e lui ti dice che 10 minuti prima non gli scappava, ma adesso sì e se non può uscire la fa dentro una bottiglia, e vedi un compagno che gli allunga una bottiglietta vuota... all'improvviso capisci che potrebbe farlo veramente. E allora mandi alle ortiche i buoni propositi e lo lasci uscire. Queste sono le sconfitte dell'educazione.