(ex?) zitella... ex precaria!

lunedì 20 luglio 2015

Manifestazioni antimigranti: sei motivi per non partecipare

Ho ricevuto su facebook l'invito a partecipare a una "manifestazione antimigranti".
Ecco un "decalogo" (in realtà sono solo 6 punti, ma si potrebbe allungare la lista, confido nei commenti) dei motivi per cui non partecipare a una manifestazione antimigranti:
1. Quelli contro cui si manifesta non sono migranti ma rifugiati, scappano da zone di guerra e il loro stato è riconosciuto e tutelato in ogni paese civile
2. A indire questa manifestazione sono gli stessi che la settimana scorsa hanno avuto la bella idea di entrare negli appartamenti destinati ai profughi e dar fuoco a mobili e materassi, oltre a impedire la consegna del cibo ai profughi stessi. Stare vicino a gente del genere mi fa paura
3. I migranti (e anche i profughi, i rifugiati, ...) sono esseri umani. Io manifesto per una causa, ma non manifesto mai contro delle persone, soprattutto se queste persone sono in fin dei conti dei poveracci
4. La maggior parte delle persone che parteciperanno alla manifestazione, è convinta che questi profughi (che secondo loro sarebbe sinonimo di "clandestini") arrivino in Italia, ricevano 35€ al giorno vitanaturaldurante, siano alloggiati in alberghi a 4 stelle in località turistiche, e dopo un po' abbiano casa e lavoro garantiti dallo Stato, oltre al fatto che se fanno venire anche il nonno questo si becca la pensione senza aver versato nemmeno un contributo. Ecco, se uno crede a queste boiate non voglio averci niente a che fare
5. Non dico che le cose vadano bene così, c'è obiettivamente un problema legato alla gestione degli sbarchi. Non è nemmeno un'emergenza, è una situazione che va avanti da anni. Ma se un comune con 200.000 abitanti non è capace di gestire 100 profughi, forse il problema non sono i profughi ma chi organizza l'accoglienza. D'altronde il discorso vale in generale per l'Italia, che da anni non si mostra all'altezza della situazione, e la colpa non è certo di cerca di salvarsi la vita scappando da guerra, fame, miseria
6. Per partito preso, non parteciperei mai a una manifestazione la cui locandina presenta lo slogan: "PARTECIPA ANCHE TE!"

giovedì 16 luglio 2015

Per l'abolizione del ferro da stiro



Fa così caldo che mia suocera ha rinunciato a stirare le mutande.
Esprimendo la mia approvazione, le ho confessato che io non le ho mai stirate in vita mia. E nemmeno i calzetti, le lenzuola, le federe, gli asciugamani, le canottiere, le magliette, i jeans, i pigiami, i maglioncini, gli strofinacci, le tute, gli abiti "da casa", i dolcevita, i leggings, ...

In realtà nel parlare con lei mi sono limitata alle mutande, credo che le rivelazioni vadano sempre fatte in modo graduale per evitare shock eccessivi.

mercoledì 15 luglio 2015

Buona scuola e bufale gender


Da giorni, alcuni miei conoscenti stanno diffondendo su facebook appelli contro la "Buona scuola" di Renzi: da settembre, corsi gender obbligatori per tutti, dall'asilo alle superiori!
Si comincia all'asilo con il pene in peluche e vari giochini, tipo palparsi i genitali a vicenda.
Si continua alle elementari con il gioco del dottore sotto l'occhio vigile (e bavoso) degli insegnanti.
Si approfondisce alle medie con i corsi di "educazione all'affettività", in cui insegniamo ai ragazzi a masturbarsi e li incoraggiamo all'omosessualità.
Resto in attesa di sapere cosa la riforma prevederebbe per le superiori, immagino come minimo orge di gruppo docenti compresi.



Sono delusa e amareggiata. Io ho anche provato a spiegare che si tratta di panzane colossali, ma come fai a dialogare con qualcuno che è seriamente convinto che dall'anno prossimo le Linee guida (non si sa di cosa) prevedano il gioco del dottore obbligatorio in classe?

Sono anche preoccupata. Girano appelli deliranti, si invitano i genitori a leggere il POF, a verificare quali sono le attività curricolari ed extracurricolari, a farsi eleggere come rappresentanti nei consigli di classe per vigilare, impedendo che corsi malefici quali "educazione sessuale" siano messi in programma.
Ora, magari finalmente i genitori si interessassero a cosa fanno i figli a scuola, magari si facessero eleggere rappresentanti: ogni anno assisto a scene pietose quando è il momento di votare due rappresentanti, e scopri che su almeno 40 genitori non ce n'è uno che sia disposto a partecipare a 2-3 riunioni in un anno.
Quello che mi spaventa, è che l'anno prossimo ci possano essere genitori pronti a lottare per bloccare le "attività extracurricolari improntate a un'educazione gender" (che non si sa cosa sia).
Tanto per far capire di cosa si tratta, riporto qui qualche esempio di "attività extracurricolari" (note anche come "progetti"):
- educazione stradale: un vigile urbano spiega ai ragazzini perchè non bisogna truccare il motorino, quali sono i rischi se vai in moto senza il casco, perchè è importante rispettare le regole della strada anche quando si va in bicicletta
- educazione alla salute: incontri con un nutrizionista (che spiega perchè è dannoso ingozzarsi di merendine mentre è importante mangiare frutta e verdura), oppure sensibilizzazione su fumo e alcool (contando che i quindicenni fumano e si sbronzano di continuo)
- prevenzione andrologica: per i ragazzi più grandi (17-19 anni), incontro con un andrologo e visita medica (facoltativa, solo con autorizzazione firmata dai genitori), fondamentale da quando non si fa più la visita di leva
- intercultura: incontri con associazioni che presentano progetti di cooperazione internazionale o simili
- educazione all'affettività e lotta al bullismo: incontri con psicologi/educatori della ASL per riflettere sul rapporto con gli altri, facendo capire ai ragazzi che quello che fa stare male me fa stare male anche gli altri (si chiama empatia) e che quindi anche se mi sembra molto divertente prendere in giro in gruppo il ragazzino più debole, forse magari non è tanto il caso di farlo.

Ecco, questi sono i temutissimi progetti contro cui bisogna vigilare!
I professori non devono imporre nulla, che si limitino a insegnare letteratura, matematica, geografia.
Che se io voglio che mio figlio cresca bullo, omofobo, razzista, abbuffandosi di merendine e ingravidando ragazzine, è una mia libera scelta e la scuola non deve impicciarsi.