(ex?) zitella... ex precaria!

sabato 27 agosto 2011

Disavventure automobilistiche

Addio al nubilato, tutte vestite di rosa. Rientro in macchina con un'amica, guida lei: ha in testa un grosso fiocco rosa, io una mollettona fucsia.
Ovviamente ci fermano i carabinieri, patente e libretto.
Lei tira fuori una borsa che al confronto quella di Mary Poppins è una pochette, inizia a frugare freneticamente ma non la trova.
Il carabiniere mi chiede se anche io ho la patente, quindi passa da "Cerchi pure con comodo" a "Signora, la patente se la cerchi pure a casa, basta che guidi la sua amica e che vi togliate di qui".
Ci scambiamo di posto. Non sanno che io so guidare solo il mio superbolide, al confronto l'utilitaria della mia amica mi sembra una Maserati. Ingrano la retro, metto in moto, e muore il motore. Ripeto, e rimuore il motore. Dopo il terzo tentativo, il carabiniere mi dice "Signora, lei venga in retromarcia che ci penso io a fermare le macchine"; ma tesoro, non c'è un cane in giro, il problema è che non riesco a tenere in moto...
Finalmente partiamo, ma è subito panico: come si fa a mettere la prima, è durissima! Mi soccorre l'amica: io schiaccio la frizione, lei cambia, il tutto con disinvoltura davanti al carabiniere. Temiamo che ci ripensi, ma pur di farci togliere dai piedi chiude tutti e due gli occhi.
Procediamo a scatti, se sfioro il pedale del freno la macchina si inchioda, per cambiare si collabora... ma in qualche modo ce la facciamo.
Andata!

Un invito a ballare non si rifiuta mai... o quasi

Sono andata a ballare con un'amica e un amico in un bel localone stile caraibico incastrato in zona industriale tra un capannone e un centro commerciale.
Il mio amico parte "a caccia", io e l'amica ci ritroviamo ad aspettare che qualcuno ci inviti a ballare. Ecco il campionario che abbiamo collezionato:
- il molleggiato, statura 1,90 ricurvo, si ostina a ballare la salsa con i passi della bachata, incombendo dall'alto e mollando craniate;
- red passion, panzone all'abbordaggio, frase topica "devi sentirti a tuo agio tra le braccia del maschio"
- nonnetto, che siccome non sente il ritmo continua a contare 1,2,3, 1,2,3, ... ma che stai ballando, il valzer? E nel contempo mi fa notare che secondo lui sono io che sbaglio.
- UmpaLumpa, uguale a quello della fabbrica di cioccolato, salvo il colore della pelle (verdino, anziché giallognolo).
A un certo punto il dj annuncia: "Bachata, il momento romantico". I miei amici stanno ballando, io vedo nonnetto e red passion che si guardano intorno e decido di andare a chiudermi in bagno fino alla prossima salsa, quando un tipo NORMALE mi invita a ballare. Balla senza approfittare per spalmarsi a francobollo, senza strusciarsi e senza farmi pesare il fatto che sono meno brava di lui. Non mostra segni evidenti di squilibrio mentale né di tempeste ormonali in corso.
Insomma, 1 Normale su 4, non è mica male.

mercoledì 24 agosto 2011

Il metodo "Tempesta ormonale"

Di solito quando vado a ballare siamo un bel gruppetto, quindi qualche amico che mi fa fare due giri si trova sempre. Stavolta però eravamo un discreto numero di donne e un solo uomo.
Inoltre, in fondo nutro ancora una sottilissima vena vendicativa  nei confronti del mio recente due di picche (vedi 1 agosto): "Restiamo amici" dice lui, però meglio se non mi avvicino troppo perchè sennò gli si scatenano gli ormoni, poverino. Va bene, restiamo amici, ma porca miseria, guarda che razza di donna ti sei perso!
Insomma, scatta l'operazione "Tempesta ormonale": vestitino annodato dietro al collo con schiena e spalle scoperte, reggiseno push up, sandaletto tacco 4,5 (vabbè, rispetto alle ballerine è già un progresso), caschetto piastrato, lenti a contatto, trucco.
Risultato: svariati inviti a ballare da parte di sconosciuti, di cui uno incredibilmente bravo.
Sabato prossimo sto pensando di presentarmi in bikini. Preparo i numerini come al supermercato?

martedì 23 agosto 2011

Donne che viaggiano da sole

"Donne che viaggiano da sole" è il titolo di un articoletto sul giornalino della Coop, che troneggiava in bagno a casa di mia nonna. Questa lettura ha convinto l'intera famiglia del fatto che viaggiare da sola non è una follia, che non sarei stata stuprata appena scesa dal treno, che non sarei finita a dormire sotto i ponti.
Ah, dimenticavo, non andavo nella foresta amazzonica, bensì nella civilissima Germania, e non ero proprio da sola tutto il tempo perchè in realtà nella prima metà del viaggio sono andata a trovare degli amici che vivono lì.
Arrivare in una città con un'idea in testa e poterla cambiare cinquanta volte, visitare 4 musei in due giorni e camminare dalle 8 a mezzanotte, studiare la guida Routard e scarabocchiare i possibili itinerari, che poi saranno sistematicamente modificati: viaggiare zainetto in spalla dà un senso di libertà unico.

venerdì 19 agosto 2011

Chi, io?

Sono andata a comprare delle caramelle nella solita bottega, dove mi servo da anni.
Il negoziante mi scruta attentamente. In effetti ha un che di familiare, dove diavolo l'ho visto? Oh, porc...
E lui mi chiede: "Scusi, ma lei non è una prof...?".
Sì, cavoli, sono una professoressa e ho pure bocciato tuo figlio. Che per la cronaca, era quello che credeva che Gerusalemme nell'XI secolo fosse un centro commerciale (vedi post del 1 maggio).
Mi fido a mangiare le caramelle?

sabato 6 agosto 2011

Lingue taglienti

Per quale motivo una persona prova il bisogno di condividere su facebook frasi sdolcinate, struggenti, per lo più sgrammaticate e sostanzialmente ributtanti?
Quando le leggo si scatena la zitella che c'è in me. Con due amiche, abbiamo così commentato alcune frasine:
- "Nel cuore di un vero uomo c'è spazio solo per una vera donna": ma nel cuore di un coglione c'è spazio per tutte.
- "Gli uomini quando sono innamorati diventano cretini": però qualcuno parte ben avvantaggiato.

Continuiamo?

venerdì 5 agosto 2011

Invitare uomini e donne: istruzioni per l'uso

Qualche giorno fa un'amica mi ha proposto di andare a ballare nel fine settimana. Io ho fatto mente locale: ho voglia di ballare, posso rimandare la mia partenza di un giorno... quindi sì. Tempo di risposta: circa 30 secondi.
Ieri abbiamo pensato di invitare qualche altro amico.
Risposta dell'amico n.1:  "vedo se riesco a liberarmi... semmai ti faccio un trillo".
Risposta dell'amico n.2: "che bello, mi piacerebbe proprio... ti so dire, ci sentiamo".
E qui scattano riflessioni e ricordi. Una mia cara amica (nonchè fedele lettrice del blog) un decennio fa osservava che quando si organizzano cene, capodanni, feste con gli amici uomini, non ce n'è uno che dica di sì subito: danno sempre risposte vaghe, che suonano come un "Se non ho niente di meglio da fare vengo, però mi tengo libero fino all'ultimo, magari nel frattempo mi arriva un invito da Monica Bellucci". Sorvoliamo sul fatto che i soggetti in questione avevano una vita sociale tale da far presupporre che l'alternativa alla nostra cena sarebbe stata una serata da soli davanti alla tv.
Purtroppo però ci sono occasioni in cui gli uomini servono proprio... ad esempio per ballare. Così ci ritroviamo a fare l'esegesi delle risposte: "Semmai ti faccio un trillo" secondo me significa "Non vengo"; "Ci sentiamo" con buona probabilità sta per un "Sì".
Ma per fortuna c'è sempre l'eccezione. Contattiamo l'amico n.3. Risposta: "Grazie, volentieri".
Mai perdere la fiducia nel genere umano.

mercoledì 3 agosto 2011

Basta un refuso 2

Seminario internazionale, uno studente espone la sua relazione sullo sviluppo industriale e le sue conseguenze, in inglese, ovviamente. Lui è un pallone gonfiato talmente gonfio che tra un po' esploderà.
Arriva il gran finale, con enfasi retorica il giovane lancia la frase conclusiva: non c'è sviluppo senza morale, l'Etica deve trionfare anche nei rapporti economici.
Ma dalla platea, anziché l'atteso roboante applauso si sollevano mormorii. Alle spalle del baldo giovane, troneggia nella slide del Power Point una scritta a caratteri cubitali:
"ETHNIC has a fundamental role in development".
Interviene il grande capo, segnala che forse c'è una "n" di troppo prima che qualcuno pensi che divulghiamo messaggi razzisti.
Per la serie: come mandare in vacca un finale a effetto. Visto il personaggio, comunque, me la sono goduta.

martedì 2 agosto 2011

Non è l'amore

Che cos'è che ti fa tenere tenere il telefono acceso notte e giorno nell'attesa di una chiamata?
Che ti tiene incollato al computer e ti fa premere ossessivamente il tasto "Aggiorna"?
Che ti dà speranze, illusioni, ti fa gioire o disperare?
No, non è l'amore: sono le graduatorie degli insegnanti.
Le stanno pubblicando alla spicciolata, sono uscite tutte tranne la mia, se non si sbrigano impazzisco!

lunedì 1 agosto 2011

Come le rose... di plastica

Alla fine è capitato anche a me di prendermi una batosta squallido-sentimentale, secondo quanto postulato dalla nuova legge di Murphy da me formulata nel post del 1 giugno: "Se sembra interessato a te è gay, se non è gay è interessato a una tua amica, e in ogni caso con te c'è una bella amicizia".
E infatti lui aveva perso la testa per una mia amica.
Lui non voleva ferirmi, poverino. Allora anziché dirmelo subito ("Scusa, è stato bello, ma io sono innamorato di un'altra"), gli è parso particolarmente delicato nei miei confronti:
a) sparire per un paio di  settimane lasciandomi lì a chiedermi se lo avessero rapito gli ufo
b) raccontarmi una serie di balle del tipo "Scusa, non mi sento pronto per una nuova relazione"
c) dedicare all'amata vomitevoli frasine e canzoni su facebook (dico, ma mandargliele in posta privata no?).
Quando ti prendi una doccia fredda vedi le cose con improvvisa lucidità: è stato obiettivamente "una merda" (parole sue).

Poi ti capita di vedere la foto della nuova composizione che ha creato sul suo tavolino da salotto: quattro rose bianche di plastica ai lati, una rossa al centro, uno sterminio di conchiglie (di plastica anche loro?) e petali variopinti su base di vetro e cornice di legno massiccio. Allora ti rendi conto che se la cosa tra voi fosse andata in porto, avresti dovuto convivere con un uomo orgoglioso di aver concepito un simile pataccume. 
Decisamente, non tutto il male viene per nuocere.