Ci si mobilita per l'organizzazione, partendo dalle formalità burocratiche: la carta d'identità:
"Prof, ma per andare all'estero va bene la carta d'identità non valida per l'espatrio, vero?"
"Prof, la patente va bene come documento, vero?"
"Prof, sono andato ieri sera in Comune per fare la carta d'identità ma ho trovato chiuso".
Poi riferiamo alcuni dettagli organizzativi: si viaggerà al risparmio, quindi Ryanair con solo bagaglio a mano. Cala il gelo, si scatena il panico, poi il coro delle proteste:
"Prof, a me non basta"
"Prof, e i liquidi?"
Spiego con calma le regole: dimensioni del bagaglio, massimo 10 flaconcini di liquidi da 100ml in un sacchetto trasparente, niente forbicine.
"Prof, il rasoio si può portare?" chiede una ragazza. "Ma quanto accidenti ti crescono i peli a te?" replica un compagno, togliendomi la parola di bocca.
"Prof, ma se io voglio posso portare 11 flaconi di mascara?". Stavolta replico io: "Te li porto io se riesci a spiegarmi cosa te ne fai di 11 flaconi di mascara".
Scatta lo spirito di iniziativa: spedire una valigia con phon e piastre per capelli, comprare sul posto shampoo e cosmetici, affidare una valigia agli amici di un'altra scuola che andranno in pullman.

Sul fatto che si possa sopravvivere 4 giorni senza la piastra per capelli invece è una battaglia persa in partenza.
nel mio delirio di onnipotenza, nei viaggi dell'intera mia vita, in cui mi imponevo di andare via un mese con una trousse, credo che li avrei mangiati..
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